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Il segmento testuale Fratelli Bandiera è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 15Entità Multimediali , di cui in selezione 9 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 306

Brano: [...] commissario politico, Adriano Rossetti; vicecomandante, Nello Poma (Italo); capo dell’intendenza, Luigi Viana; dirigente del servizio informazioni, Lorenzo Bianchetto.

I distaccamenti

La brigata risultò composta di 6 distaccamenti: il « Nino Bixio », forte di 40 uomini al comando di Bruno Salza (Mastrilli), commissario politico Annibaie Caneparo [Renati), operava nella valle dell’Elvo, ma disponeva soltanto di rivoltelle e moschetti; il « Fratelli Bandiera », con 45 uomini al comando di Quinto Antonietti [Quinto), commissario Màrio Mancini [Grillo), vicecomandante Silvio Ortona [Lungo) e vicecommissario Nino Banchieri, operava nella bassa valle Cervo ed era dotato di moschetti, rivoltelle e di un fucile mitragliatore Breda; il « Goffredo Mameli », con 35 uomini, che però avrà vita breve (si scioglierà dopo la morte del suo commissario Remo Pella e il tradimento del suo comandante) ; il « Piave », con 80 uomini al comando dell’ufficiale Pietro Maffei [Boni Piemonte), commissario Armanno Angiono (Pensiero), vicecomandante Giuseppe Maroino [Artigl[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 649

Brano: [...]rendeva anche la V e la XIII Brigata croata, e inviata sulla linea Nova KapelaLuzani con il compito di tagliare la via di comunicazione Slavonski BrodNova Gradiska. Finalmente, con nuovi e ripetuti attacchi convergenti, anche notturni, alle ore 5,30 del 20 aprile la posizione chiave di Pleternica venne conquistata.

Nello scontro conclusivo, protrattosi ininterrottamente per 72 ore, furono particolarmente impetuose le cariche del Battaglione « Fratelli Bandiera » (al comando di Guido Guerrini) che subì 5 morti e 12 feriti. Non meno valorosamente si batterono i Battaglioni « Garibaldi », « Matteotti » e « Mameli ». Quest’ultimo, al comando di Ovidio Gardini, sbaragliò un’intera colonna tedesca, catturando 120 uomini, una quarantina di carri e decine di quadrupedi.

Un’appendice aU'operazione di Pleternica fu il combattimento svoltosi tra il 21 e il 22 aprile sul Majdan. Questa posizione fu conquistata, abbandonata e successivamente ripresa dagli itafìani per cinque volte. In queste azioni cadde, tra gli altri, il sardo Renzo Atzei, commissario di c[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 627

Brano: [...]a, Vicopisano e Buti. Sorsero così vari distaccamenti della 23a Brigata: il « NeviHo Casarosa » (dal nome di un partigiano caduto in combattimento) al comando di Ilio Cecchini e con Franco Russoli commissario politico; il Distaccamento « Otello Gatto! i », comandato da Virgilio Marchioneschi, con commissario politico Sante Fantozzi che cadrà in combattimento a GuardistaLIo. Formazioni minori sorsero in altre zone della provincia: la formazione « Fratelli Bandiera », la Banda del Carlino, la « Audace », Ja « Pannocchia », j G.A.P. e le S.A.P. del P.C.I. a Pisa, le S.A.P. del Partito d’Azione, il Distaccamento « Folgore » della 3a Brigata Garibaldi, i G.A.P. della Democrazia cristiana.

L’attività partigiana fu più intensa nel Volterrano che nel Pisano, dove persisterono le difficili condizioni già accennate. Ma l'antifascismo fece progressi anche in altre zone della provincia: nel Santacrocese, la presenza di numerosi militanti comunisti portò a un rafforzamento dell'attività clandestina nelle fabbriche e alla costituzione di nuclei partigiani che si[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 503

Brano: [...] anni Trenta aderì al P.C.I. e, pur nelle difficili condizioni deU’epoca, seppe svolgere importanti funzioni neH’organizzazione comunista del Biellese, particolarmente nelle zone di Cossato e Valdengo, mantenendo collegamenti con i gruppi clandestini di Candelo e Biella.

Dopo I’8.9.1943 si impegnò nell'organizzazione del movimento partigiano del Biellese e contribuì alla nascita delle prime formazioni. Dopo la costituzione dei distaccamenti « Fratelli Bandiera » e « Piave » che rappresentarono il nucleo dal quale ebbe origine la 2a Brigata Garibaldi « Biella », nel gennaio

1944 fu animatore e comandante del Distaccamento « Mameli ». Cadde durante un combattimento contro preponderanti forze nazifasciste al valico di Bocchetta Sessera.

A.To.

Pellegrini, Giacomo

N. a Osoppo (Udine) il 28.8.1901, m. a Udine nel 1979; pubblicista. Ancora studente universitario, si iscrisse al P.C.d’I. nel 1921. Arrestato a Roma nel 1926, fu uno dei primi a essere deferito al Tribunale speciale, che il 21.9.1927 lo condannò a 8 anni e 6 mesi di reclusione per[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 418

Brano: [...]municazione si eserciterà più intenso (provocando non pochi danni al flusso dei rifornimenti tedeschi per il fronte)

lo stillicidio degli attacchi e dei sa

botaggi da parte delle formazioni partigiane.

Il volto composito della Resistenza parmense si ritrova anche nei nomi delle formazioni che testimoniano la pluralità della partecipazione: dalle « Garibaldi » alle « Julia », alle « Giustizia e Libertà », ai distaccamenti « Mazzini » e « Fratelli Bandiera ».

I primi nuclei di partigiani si formarono nella vai Ceno sul finire dell’autunno 1943. A Osacca (v.) di Bardi, una ventina di uomini scarsamente armati (il futuro Distaccamento « Picelli ») il giorno di Natale affrontò un centinaio di fascisti dell’80a Legione della G.N.R. di Parma, accorsi sul posto per snidare i « banditi » della montagna. La vittoria fu dei partigiani ed ebbe un significato che andò ben oltre l’importanza deN’azione.

Dal gennaio 1944 e soprattutto dalla primavera successiva, i piccoli nuclei si ingrossarono, se ne costituirono di nuovi e le azioni partigiane si in[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 835

Brano: Mottarone

Il 16.5.1944 un pattuglione di partigiani biellesi del Distaccamento Garibaldi « Fratelli Bandiera », rientrando alla base dopo aver condotto a termine un’azione sull’autostrada TorinoMilano, dovette attraversare il territorio del comune. Faceva loro da guida un certo Rivardo, elemento pratico della zona ma poi dimostratosi molto infido. Spossati dalla faticosa marcia i garibaldini accettarono il suggerimento del Rivardo di trascorrere la notte in un cascinale nei pressi di Mottalciata. Qui un prete, vicario della chiesa di S. Maria, offrì alcuni fiaschi di vino che, secondo successive testimonianze, conteneva un forte narcotico. Sta di fatto che in breve tempo tutti i partigiani caddero i[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 616

Brano: [...]o Antonio Giuriolo (Toni), decorato di medaglia d'oro al valor militare, operò sull'Appennino Toscoemiliano distinguendosi nel luglio 1944 nei combattimenti di Orsigna e del lago Scaffaiolo. Dopo duri scontri con il nemico, entrata in contatto con gli Alleati e con altre formazioni (G.L. e Garibaldi) la Brigata Matteotti venne impiegata al fronte.

In questa regione operarono altri gruppi socialisti come il « Griffith », il « Mazzini » e il' « Fratelli Bandiera ».

Veneto

A Cairano San Marco, nella zona del Grappa, il 12.12.1943 si costituì la

V Brigata d’assalto Matteotti, comandata da Livio Morelli (Neri). Essa operò valorosamente fino alla Liberazione distinguendosi in vari combattimenti, fra cui la battaglia del Grappa del settembre 1944 e l’attacco al presidio di Crocetta di Montello. Da notare che la nascita di questa formazione « Matteotti » avvenne subito dopo l’8.9.1943, più per decisione dei militanti socialisti locali che per precise disposizioni del centro del partito.

A Belluno e sulle doline del Carso altri raggruppamenti so[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 201

Brano: [...]ardi esso entrò a far parte della III Brigata Proletaria.

Entrambi i battaglioni, che per 12 mesi consecutivi furono impiegati senza sosta nell’aspra guerriglia, subendo durissime perdite, parteciparono con grande impegno alla lotta finale per la liberazione di Belgrado. Subito dopo quella battaglia, mescolando veterani dei due battaglioni con altri volontari, furono costituiti il « Mameli », al comando del sottotenente Ovidio Gardini; e il « Fratelli Bandiera », comandato dal brigadiere dei carabinieri Guido Guerrini. Nel loro insieme, questi 4 battaglioni costituirono la Divisione « Italia », comandata dal sottotenente Giuseppe Marras, che sarà poi decorato di medaglia d’oro al valor militare.

La Divisione partecipò alle operazioni contro i tedeschi fino al 12.5.

1945, giorno in cui entrò in Zagabria. Il 2 luglio ritornò in Italia. Ampi e lusinghieri riconoscimenti furono tributati da parte jugoslava a questa unità partigiana, i cui quadri politici e militari s’erano in maggioranza formati nel combattimento e nella pratica di comando. Tra i[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 486

Brano: [...] di continui agguati i Comandi del Quartier generale di Kesselring insediati negli alberghi di Recoaro.

Divisione «Martiri della Val Leogra»

Nota anche come Divisione « Val Leogra », fu comandata da Giulio Caroti, con Randagio commissario politico, Stocco (Braccio) capo di stato maggiore, Bruno vicecomandante e Sterchele (Gastone) vicecommissario. Costituita da 5 Brigate (la « Apolloni », la « Ismene », la « Barbieri », la « Ramina » e la «Fratelli Bandiera»), negli ultimi mesi di lotta raggiunse anch’essa i 1.800 effettivi, includendo nel proprio organico le formazioni S.A.P. di Schio (circa 1.000 uomini).

Nel corso di oltre 500 azioni di guerra la divisione inflisse al nemico le seguenti perdite: oltre 1.800 nazifascisti messi fuori combattimento; 4.500 prigionieri che vennero consegnati agli Alleati; altre migliaia disarmati. Subì per contro 14 grandi rastrellamenti, condotti da forze nemiche che arrivarono a un massimo di 14.000 uomini, e

35 rastrellamenti minori, oltre a centinaia di attacchi e di imboscate. Ebbe 196 caduti (tra cui 8[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Fratelli Bandiera, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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